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A Pechino il vertice dei Giovani Imprenditori dei Paesi G20 per parlare delle nuove sfide dell’impresa

I Giovani Imprenditori dei Paesi G20 riuniti a Pechino dall’8 al 10 settembre per confrontarsi sui temi della Industry 4.0 e sul ruolo chiave dell’imprenditorialità quale soluzione per ritrovare la via della crescita globale.

Per i 38 delegati di Confindustria, priorità al tema della “disruptive innovation” e “smart entrepreneurship”. Confermata la forte cooperazione e sintonia con il B20.

Si è concluso a Pechino il Summit annuale del G20 Young Entrepreneurs’ Alliance che quest’anno ha affrontato i temi “disruptive innovation” e “smart entrepreneurship”.

Nutrita la delegazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ben 38 su 400 in totale, che hanno avuto un ruolo di primo piano nella analisi e formulazione delle proposte da sottoporre al B20 e ai capi di Stato e di Governo del G20 riuniti ad Hangzhou.

I Giovani Imprenditori di Confindustria sottoscrivono appieno le raccomandazioni formulate insieme ai colleghi nel corso del summit G20YEA e racchiuse nel Final Communiqué, con l’auspicio che possa rappresentare una vera chiamata all’azione per i Governi a concentrare le future politiche per lo sviluppo e la crescita valorizzando a pieno il ruolo dell’imprenditorialità, e puntando a sostenere e sviluppare l’innovazione e le competenze digitali. L’obiettivo ambizioso è quello di “stimolare crescita inclusiva e lavoro”. Le PMI dei paesi del G20 detengono il primato della creazione del maggior numero di posti di lavoro, impiegando più dei due terzi dei lavoratori del settore privato, e fornendo più dell’80% della crescita.

Dieci sono le raccomandazioni formulate dai GI:
1. Rendere obbligatorio l’inserimento di corsi di studio e avvio all’imprenditorialità nelle scuole primarie e secondarie.
2. Incoraggiare e sostenere la creazione di incubatori e acceleratori d’impresa in ambito universitario in partnership con il settore privato.
3. Guidare e favori la nascita e lo sviluppo di “angel networks” e forme alternative di finanziamento per le start-up anche attraverso forme di incentivi fiscali.
4. Implementare riforme strutturali che favoriscano l’imprenditorialità snellendo e semplificando la burocrazie e alleggerendo il carico fiscale.
5. Facilitare il percorso di crescita (scale-up) delle PMI attraverso strumenti di facilitazione e incentivi fiscali.
6. Facilitare gli scambi tra paese diversi favorendo il commercio globale.
7. Istituire una piattaforma globale per il commercio elettronico (e-WTP) per semplificare e armonizzare i regolamenti e le barriere doganali favorendo il commercio globale.
8. Istituire un programma di visti per i giovani imprenditori del G20 che ne facilitino la mobilità.
9. Garantire l’accesso a infrastrutture digitali veloci, affidabili, sicure e a basso costo.
10. Costruire un nuovo dialogo tra i paesi del G20.

“I Giovani Imprenditori sono un motore di dinamismo e crescita economica – ha dichiarato il Vice Presidente nazionale Gian Giacomo Gellini – e noi ci impegneremo a che anche il nostro governo e tutti gli stakeholder creino le condizioni per un ecosistema favorevole allo sviluppo delle PMI”.
Il summit è stato ulteriormente arricchito dal contributo di preziosi contenuti scientifici forniti dai knowledge partner Ernest&Young e Accenture, focalizzati su “disruptive innovation” e Piattaforme digitali. “La collaborazione con i knowledge partner è ormai una consuetudine del G20YEA, siamo infatti consapevoli che volendo interagire ai massimi livelli della governance mondiale, le nostre proposte devono essere sempre supportate da dati e analisi scientifiche” – ha dichiarato lo sherpa italiano Nicola Altobelli, che ha anche sottoscritto a nome della delegazione italiana il Final Communiqué, già direttamente consegnato al Sottosegretario allo Sviluppo economico on. Ivan Scalfarotto negli scorsi giorni in visita istituzionale in Cina.

Grande soddisfazione espressa anche dal Presidente della delegazione Luca Donelli, che ha anche partecipato ai lavori del B20, per il ruolo sempre più di rilievo che il G20YEA sta assumendo, “lo scorso anno ad Istanbul – ha dischiarato – avevamo sottoscritto un Final Communiqué che richiedeva ai governi di impegnarsi nella sottoscrizione di un programma per la digitalizzazione. Oggi di ritorno dalla Cina apprendiamo del piano Italia 4.0 ormai prossimo alla pubblicazione! È davvero entusiasmante percepire la possibilità di incidere sulla realtà che ci circonda attraverso strumenti di business diplomacy e governance internazionale. Siamo pronti a continuare a fare la nostra parte attraverso la partecipazione attiva e preparata a fora come il B20 e la G20 YEA!”

Il viaggio dei Giovani Imprenditori di Confindustria in Cina ha visto anche una prima tappa di 3 giorni a Shanghai con il supporto di SIMEST e la qualificata partecipazione dell’amministratore delegato Andrea Novelli, oltre che la collaborazione con il MIP Politecnico di Milano – Graduate School of Business, partner scientifico dell’iniziativa. I Giovani Imprenditori hanno avuto la possibilità di scoprire una Cina ben diversa dagli stereotipi, che ha virato decisamente verso la modernità, lasciando ad altre economie asiatiche il ruolo di “fabbrica del mondo”, puntando invece a nuovo modello di sviluppo più sostenibile e virtuoso in cui il digitale e le nuove tecnologie sono messe in primissimo piano. Diverse le realtà imprenditoriali visitate, sia italiane ormai radicate sul territorio come Magneti-Marelli, Marchesi Group e Ferrero, sia frutto di partnership internazionali come Mirotek, che realtà locali come Jala Group.

Il book completo della delegazione italiana è visionabile: http://www.giovanimprenditori.org/public/userfiles/file/Handbook%20Confindustria_web_01-compressed.pdf

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