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Al Museo della Ceramica di Savona le opere di Martina Brembati e Michele Guido

Giovedì 10 e Venerdì 11 Dicembre 2020 verranno allestiti al Museo della Ceramica di Savona i lavori realizzati dagli artisti Martina Brembati e Michele Guido in collaborazione con gli artigiani ceramisti di Albissola Marina e Albisola Superiore nell’ambito del “Bando per artisti 2020” promosso dal Museo e dal Lions Club Savona Host.

L’edizione 2020 del bando è iniziata in pieno lockdown e gli artisti hanno ideato e creato i propri lavori nel corso dei difficili mesi della pandemia. Eccezionalmente per questa edizione del bando la giuria aveva selezionato, tra le 50 pervenute, entrambe le proposte di Martina Brembati e Michele Guido perché ritenute ugualmente coerenti con le richieste del bando.

I progetti proposti dagli artisti sono stati concepiti per poter essere riprodotti in 56 copie: 3 prove d’artista resteranno all’autore, 3 entreranno a far parte della collezione permanente del Museo della Ceramica e 50 verranno utilizzate dal Lions Club Savona Host per ricevere eventuali elargizioni liberali necessarie a rispondere alle finalità sociali del Club, elargizioni che quest’anno saranno destinate alla piantumazione di alberi nel centro della città di Savona.

Nel corso degli ultimi mesi gli artisti hanno lavorato alle proprie opere con il supporto di Dario Bevilacqua della manifattura Ceramiche Pierluca di Albissola Marina e a Marco Tortarolo dell’omonimo laboratorio ad Albisola Superiore.

I risultati della collaborazione artista/artigiano verranno presentati al pubblico durante un evento che si terrà nello storico Palazzo Gavotti di Savona, sede del Museo della Ceramica e della Pinacoteca Civica, non appena la situazione pandemica in corso lo renderà possibile.

Nella sua ricerca Martina Brembati ha più volte analizzato il potenziale del soffio come innesco sonoro e come connettore di socialità. Il suo progetto per Savona ha previsto la realizzazione di 56 fischietti che, riuniti in occasione della presentazione finale, diventeranno una sorta di stormo. La forma del fischietto ricorda vagamente quella di un uccellino. Durante la presentazione verranno distribuiti i 56 pezzi ad altrettante persone. Seguirà una performance collettiva: i partecipanti saranno una grande orchestra il cui canto suonerà all’unisono.

L’opera Stormo è nata durante la quarantena e riflette anche l’importanza della collettività, un aspetto fondamentale in questo momento storico.

L’artista ha affermato: “La performance sarà un modo per coinvolgere la cittadinanza, un momento di condivisione, un fischio forte e liberatorio che si diffonderà nella città.”

L’opera di Michele Guido parte dall’osservazione della storia e dell’architettura vegetale legata al luogo. In natura esiste un insetto chiamato Andricus Quercustozae che generalmente depone le sue uova all’interno di alcune ghiande innescando un processo che trasforma il frutto della quercia in architettura. Dopo la deposizione delle uova inizia a crescere sulla ghianda una specie di escrescenza verde e appiccicosa (galla) che accoglierà nel suo interno e nutrirà l’insetto fin quando non sarà maturo per volare. Alle due manifatture artigiane coinvolte nel progetto sono state consegnate alcune galle da riprodurre proprio come se ogni ceramista fosse l’insetto che innesca nella terra quel meccanismo di trasformazione che in natura avviene sulla materia vegetale.

L’opera di Michele Guido ci porta a una riflessione sui nostri tempi. Al centro della sua ricerca la natura crea forme complesse, meravigliose e rivolte a uno sviluppo inconsapevole.

L’artista, tramite il suo lavoro e pensiero, ci suggerisce una revisione delle priorità: “Bisogna smettere di correre, dobbiamo rimodulare il tempo e concentrarci sui progetti che portano valore culturale e biodiversità, non solo valore economico.”

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