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Area di crisi, Rixi: “I soldi? Entro la primavera 2019”

Scade alle 12 del 26 ottobre il tempo utile per presentare le manifestazioni di interesse rivolte a investimenti nell’area di crisi industriale complessa di Savona. Mediante la compilazione dell’apposita scheda, consultabile sul sito www.invitalia.it, le domande dovranno pervenire alla stessa agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Si tratta del soggetto incaricato alla definizione e attuazione dei progetti di riconversione e riqualificazione che ha promosso una call per rilevare i fabbisogni di investimento delle imprese. L’ambito geografico dell’area di crisi industriale complessa di Savona coincide con il territorio dei comuni del Sistema Locale del Lavoro di Cairo Montenotte – Altare, Bardineto, Bormida, Cairo Montenotte, Calizzano, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio e Roccavignale -, il vadese – Vado Ligure e Quiliano – e Villanova d’Albenga. Le manifestazioni di interesse devono riguardare iniziative imprenditoriali da localizzare nell’area di crisi industriale complessa, finalizzate alla realizzazione di programmi di investimento e connessi a programmi occupazionali.

Il direttore dell’Unione Industriali di Savona, Alessandro Berta:

“La nostra struttura è a disposizione per qualsiasi informazione e per l’assistenza legata alla compilazione delle proposte di manifestazione di interesse”.

L’auspicio è stato lanciato direttamente dall’assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria, Edoardo Rixi:

“Ci aspettiamo molte manifestazioni di interesse di investimento. Il progetto di riconversione e riqualificazione industriale che abbiamo elaborato con il gruppo di coordinamento del territorio e con Invitalia ha come obiettivo il rilancio delle zone del Savonese e della Valbormida, interessate dalla crisi di grandi gruppi industriali, e promuovere così l’attrazione di nuovi investimenti, riqualificare le attività economiche esistenti e ricollocare gli addetti, oggi in cassa. Con l’apertura della call compiamo un ulteriore passaggio verso la sottoscrizione dell’accordo di programma che comprende risorse e strumenti nazionali definiti anche in relazione agli esiti della stessa call. Parallelamente, la Regione sarà pronta ad attivare ulteriori misure per massimizzare l’impatto sull’area. L’auspicio mira alla sottoscrizione dell’accordo entro l’anno e quindi ad avere progetti finanziabili nella prossima Finanziaria”.

Nell’attuazione del progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa di Savona, PRRI, sono previsti incentivi a favore dei beneficiari delle agevolazioni che prevedono di occupare lavoratori afferenti a uno specifico bacino di riferimento. Le imprese italiane o estere interessate ad accogliere il presente invito possono ricevere eventuali chiarimenti formulando apposita richiesta alla mail rilanciosavona@invitalia.it. Invitalia organizzerà incontri di approfondimento anche su indicazione del Mise e della Regione Liguria con le imprese che avranno manifestato interesse. La presentazione della domanda non comporta alcun obbligo nei confronti del Mise, della Regione Liguria o di Invitalia. I 32 siti già individuati, di proprietà pubblica e di una trentina di aziende, sono già inseriti nel database di Invitalia che ha quindi una “mappa” con 1 milione e 280 mila metri quadrati a disposizione. Rientrano nella lista gran parte della centrale Tirreno Power di Vado Ligure – Quiliano lasciati liberi con l’abbandono della produzione a carbone, l’ex Ferrania e la Pertite in Valbormida. La costruzione della piattaforma contenitori vadese potrebbe attirare imprese di logistica e meccanica, ma l’opportunità potrebbe essere colta anche da aziende già operanti sul territorio con l’obiettivo di usufruire degli incentivi. Disponibilità degli uffici dell’Unione Industriali di Savona e fiducia nello strumento vengono ribadite dal direttore dell’Associazione, Alessandro Berta: “L’area del savonese rappresenta uno dei principali poli economici della Liguria. In termini di popolazione costituisce la seconda provincia. Il peso demografico si traduce in un altrettanto forte peso economico, soprattutto facendo riferimento alle aree tradizionalmente a vocazione industriale. La volontà traguarda a 5 obiettivi fondamentali. Questi sono la ripresa delle attività industriali, la salvaguardia dei livelli occupazionali, il sostegno dei programmi di sviluppo, l’attrazione di nuovi investimenti, la riqualificazione e recupero ambientale”. A livello italiano, l’esperienza di Savona si inserisce al fianco di altre realtà già attive. Tra queste spiccanno Rieti, Piombino, Livorno, Gela, Taranto, Trieste, Venafro-Campochiaro-Bojano, Val Vibrata-Valle del Tronto Piceno, Terni-Narni, Frosinone e Termini Imerese.

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