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“Cambiamo rotta!”, al via Slow Fish 2015

Cambiamo rotta per salvare il mare e nutrire il pianeta. Con questo ambizioso slogan apre la settima edizione di Slow Fish, la manifestazione dedicata agli ecosistemi marini organizzata da Slow Food Italia e Regione Liguria in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che da oggi a domenica anima il Porto Antico di Genova.

«Riusciremo a cambiare rotta solo con l’impegno di tutti noi, solo se capiremo davvero che la salute dei nostri mari è una nostra responsabilità. Ecco perché anche in questa edizione puntiamo l’attenzione sulle attività educative, per imparare divertendosi come rispettare le nostre risorse e scoprire nuove specie da portare sulla nostra tavola, perché convivialità e piacere restano le parole d’ordine di Slow Fish», esordisce Gaetano Pascale, Presidente di Slow Food Italia. «In questi giorni gli 80 pescatori della rete di Terra Madre provenienti da 25 paesi si confronteranno con esperti, cuochi e pescatori italiani per costruire insieme il futuro dei nostri mari, discutendo di priorità e necessità con i rappresentanti della politica, sia a livello nazionale che internazionale. Racconteremo le qualità del cosiddetto pesce povero, che povero non è. E vorrei proprio cominciassimo a chiamarlo “pesce ricco”, ricco in sostanze nutritive, rispetto per l’ambiente, gusto e sostegno alle attività della piccola pesca. E parleremo anche delle Aree Marine Protette, esempio virtuoso per eccellenza in cui creare modelli di sostenibilità per la piccola pesca. Ecco, vorrei questi esempi diventassero veri e propri sistemi condivisi e diffusi da cui prendere spunto per cambiare rotta», conclude Pascale.

 

«Grazie a Slow Food per l’impegno che ha dimostrato in questi anni organizzando Slow Fish e in particolare a questa edizione che coincide con l’anno di Expo e la sua grande sfida», continua Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. «Abbiamo un’ambizione fondamentale che è rimettere al centro il Mediterraneo, per il suo valore e per la sua istintività e c’è bisogno di far capire il suo ruolo anche sulla scena europea. La salvaguardia dei piccoli pescatori e dei piccoli produttori è la nostra priorità. Dobbiamo mettere in campo gli strumenti della nuova programmazione dei fondi europei per salvaguardare il reddito dei pescatori, semplificando le norme e non disperdendo mai più le risorse come negli anni passati. Allo stesso tempo dobbiamo lavorare sull’innovazione, sull’aggregazione e sull’organizzazione. L’altro fronte altrettanto importante è quello della tutela ambientale, del rispetto delle risorse e in questo Slow Fish ha dato una grande mano proprio per rendere consumatori e operatori sempre più consapevoli».

Oltre 100.000 frammenti di microplastiche per km quadrato solo nel Mediterraneo: questo l’allarme che lancia Silvestro Greco, Presidente del Comitato scientifico di Slow Fish, fondamentale per scegliere la rotta giusta da seguire:

«Non possiamo parlare di pesce senza parlare di tutela dei mari, anche se troppo spesso si pensa siano tematiche scollegate tra loro e lontane dalla nostra vita quotidiana. In realtà non è così, tutte le nostre scelte incidono sulla loro salute e sulla nostra, dalla quantità di detersivo utilizzata alla raccolta differenziata di rifiuti, tutto contribuisce alla contaminazione dei mari: perché è inevitabile, tutto l’inquinamento che produciamo ce lo ritroviamo nel cibo che mangiamo. Siamo qui per discutere di questi temi e cercare soluzioni per un futuro più sostenibile».

Gli fa eco il Sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo:

«Lavoriamo per consegnare un mare più pulito e per la salvaguardia delle specie marine al fine di produrre effetti positivi sulla qualità del cibo che arriva sulle nostre tavole, in piena sintonia con il messaggio della settima edizione di Slow Fish. Il Ministero dell’Ambiente ė in prima linea per la tutela della risorsa mare, coniugando sostenibilità e sviluppo anche in un settore rilevante della blue growth come la pesca. E lo sta facendo attraverso l’attuazione della Direttiva Europea sulla Strategia Marina per migliorare la salute del mare da qui al 2020, per cui il nostro Paese, tra le altre cose, è in regola, assieme a Germania e Olanda, con tutte le attività previste».

Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, saluta Slow Fish:

«Questo evento è ormai un appuntamento di riflessione in cui mettere al centro della scena pescatori e agricoltori, i due soggetti che ci forniscono il cibo quotidiano. È vero che ci sono ancora alcuni aspetti preoccupanti legati alla salute dei nostri mari, ma è vero anche che è aumentata la sensibilità e la disponibilità del pubblico ad accogliere proposte nuove. Eventi come questi ci insegnano a crescere e avere più rispetto per le nostre risorse. Carlo Petrini dovrebbe essere molto soddisfatto dei suoi successi e di ciò che Slow Food sta facendo».

Anche Marco Doria, sindaco della Città di Genova e Patrizia Toia, europarlamentare, hanno portato il loro saluto e tagliato simbolicamente il nastro della manifestazione. Fino a domenica 17 quindi, l’appuntamento è al Porto antico di Genova con laboratori, conferenze e incontri con la rete della chiocciola. Slow Fish è possibile grazie al supporto di numerose realtà che credono nel progetto, tra queste citiamo gli Official Partner: Bormioli Rocco, Lurisia, Pastificio Di Martino, Radeberger Gruppe Italia e Unicredit. Il programma completo è disponibile su www.slowfood.it

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