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Expo 2015 e Liguria, un filo da non spezzare

Un critico d’arte e profondo conoscitore del turismo italiano come Philippe Daverio recentemente ha messo sotto accusa in modo netto l’offerta turistica della Liguria incapace a livello mediatico di incuriosire il visitatore. Poi ha sentenziato che il sistema Italia ormai non ha più possibilità in vista della scadenza di primavera:

“Sull’Expo 2015 di Milano arriverà in ritardo, senza un progetto in grado di stupire”.

L’assessore al turismo della Regione Liguria difende l’operato della sua amministrazione:

“Non concordo sulla prima analisi. E in tema d’Expo, noi, abbiamo prenotato gli spazi espositivi un anno fa. Le linee guide su come muoverci e comportarsi in fiera sono arrivate soltanto nei primi giorni di settembre”.

Le polemiche, certo, non aiutano. Dunque, bisogna capire come portare, comunque, il maggior numero di risultati sul proprio territorio. Lo stesso Angelo Berlangieri immagina un grande spazio dedicato ai prodotti d’eccellenza di ogni provincia:

“E in questo il Savonese dovrà recitare un ruolo da primo attore. Penso al basilico, ma anche all’olio e alle ulteriori eccellenze presenti tra costa ed entroterra”.

Tuttavia gli addetti ai lavori ritengono che la ricaduta di quell’evento vada immaginata soprattutto nei mesi e anni successivi.

“Ovviamente sarà una vetrina in cui l’Italia, e nel nostro caso la Liguria, dovrà essere brava a promuoversi in prospettiva futura. Questo senza disdegnare ricadute immediate” prosegue il titolare della delega al turismo regionale.

Davanti una scommessa tutta da giocare per gli operatori del settore, invece appena conclusa una stagione che lascia bilanci ancora da scrivere:

“L’estate ha vissuto bizze del meteo incredibili. Dobbiamo però essere onesti e non ricondurre tutto alle condizioni del tempo. Qui risulta necessario quanto urgente reinventare totalmente il prodotto e la sua commercializzazione” sottolinea Carlo Scrivano, direttore dell’Unione Albergatori della Provincia di Savona.

L’associazione designerà nelle prossime settimane un nuovo presidente, ma adesso la priorità del direttivo e dell’intera categoria traguarda al processo di rinnovamento:

“La verità è quella che se vogliamo nuovi mercati serve un’offerta mirata e non più legata unicamente alla spiaggia. Gli investimenti si chiamano outdoor con forte accento su mountain bike, escursionismo, arrampicata e itinerari a cavallo non lontani dal mare sfruttando le numerose fattorie didattiche. Ma anche snorkeling e diving. Tutto unito a un aspetto enogastronomico di primo livello che si abbina perfettamente a un campo culturale dove il Savonese non ha nulla da invidiare ad altri distretti più blasonati. Il turista sempre più spesso si chiede che cosa va a fare in quella determinata destinazione. Noi abbiamo un’ampia scelta per rispondere al quesito” prosegue Carlo Scrivano.

L’estate 2014 e il suo maltempo lasciano sul tavolo due mesi iniziali di incassi deludenti tanto per gli albergatori quanto per i titolari degli stabilimenti balneari, ancora più bersagliati da pioggia e cielo nuvoloso. Una tenuta su livelli standard ha coinciso con agosto e invece settembre ha strappato qualche sorriso. Non solo Expo all’orizzonte. Infatti, una prospettiva per promuovere il territorio di Liguria, e quella che qualcuno ha ribattezzato west coast, guarda a Bruxelles.

L’annuncio arriva direttamente da Angelo Berlangieri:

“Spesso si ritiene che l’Europa sia un pozzo senza fondo dove poter attingere continue risorse. Non è così salvo per grandi progettualità. Le occasioni che si apriranno con la programmazione che scatta nel 2015 apriranno scenari d’investimento importanti. E su quelli, tutto il sistema turistico della Regione, dovrà essere bravo a non perdere il treno”.

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