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I container di Vado si colorano di giallo

Missione in Cina per l’Authority di Savona, e per APM Terminals Vado Ligure, alla scoperta dei nuovi azionisti
(Cosco Shipping Ports e Qingdao Port Group) che dall’ottobre scorso detengono il 49,9% delle quote del terminal in costruzione nella rada vadese.

Un terminal portuale che a regime potrà accogliere sia le portacontainer ultralarge, da oltre 19 mila teu, sia navi più piccole, che potranno utilizzare banchine, piazzali e magazzini di Reefer Terminal, entrati lo scorso anno nell’orbita di APM. Strutture portuali che, sommate, avranno una capacità di movimentazione vicina a 1,2 milioni di teu/anno.

La piattaforma, ha confermato l’ingegner Carlo Merli «sarà operativa entro maggio 2018 e, già dal giorno uno, potrà giovarsi di un bacino di utenti sostenuto anche dalla disponibilità di volumi che è garantita da alleati forti come i due gruppi cinesi».

Il controllo del terminal, ha chiarito Merli, «rimane ad Apm, con il 50,1%, ma i due nuovi azionisti porteranno sviluppo competitivo al progetto. Cosco alimenterà il futuro traffico della piattaforma con i propri flussi di contenitori destinati al West Mediterraneo; mentre Qingdao Port Group permetterà di avere una finestra di scambio con lo scalo che, essendo uno dei principali centri logistici della Cina, ha un bacino di utenza che può essere indirizzato su Vado».

«Anche se la responsabilità della gestione della piattaforma ligure resta ad Apm, è possibile che ci sia un ingresso di management rappresentativo dei soci di minoranza all’interno del terminal – ha aggiunto Merli -. Per quanto riguarda gli investimenti, restano ferme le cifre definite, a suo tempo, da Apm per la piattaforma: 50 milioni per la costruzione dell’infrastruttura e un investimento di 100 milioni in impianti a attrezzature di banchina».

La nuova joint comprende anche il vicino Reefer Terminal, che APM ha acquisito da GF Group (Orsero). Si tratta di 30 mila metri quadrati di magazzini coperti a temperatura controllata e di 210 mila metri quadrati di piazzali.

«Ci serviremo del Reefer non solo per la frutta – ha spiegato l’ad di APM Terminal – ma anche per navi container più piccole di quelle destinate alla piattaforma e per general cargo e rinfuse, anche perché le due infrastrutture sono nello stesso spazio doganale».

La nuova joint venture è nata in seguito all’accordo stretto da Apm Terminals con la cinese Cosco Shipping Ports. Un’intesa analoga era già stata conclusa all’inizio dell’anno, senza essere resa pubblica, con Qingdao International Development di Hong Kong, che aveva acquisito una quota di minoranza della piattaforma di Vado Ligure (9,9%). Con la firma del contratto con Cosco, avvenuta a Shanghai, l’assetto azionario del terminal savonese è così definito: Apm Terminals in maggioranza con il 50,1%, Cosco 40% e Qingdao il 9,9%.

La joint venture – in una logica di concentrazione delle attività per rispondere alla crisi del settore marittimo globale – comprende anche la concessione Reefer Terminal, uno dei più grandi del genere nel Mediterraneo, acquistato ad agosto 2015 da Apm Terminals, con una capacità annuale di 275 mila teu e più di mezzo milione di tonnellate di frutta refrigerata. «Attraverso partnership globali c’è molto che possiamo realizzare insieme, anche nel difficile contesto economico attuale», ha commentato il ceo di Apm Kim Fejfer, presente alla cerimonia della firma dei contratti assieme a Morten Engelstoft che gli sarebbe poi succeduto nell’incarico il 1° novembre.

Cosco Shipping Ports è una filiale di Cosco Shipping Group che ha assunto il controllo del porto greco del Pireo all’inizio di quest’anno. Con il sostegno della sua compagnia di navigazione affiliata, Cosco Container Lines, si sta espandendo nel Mediterraneo all’interno di un programma più vasto. Cosco è già azionista in diverse attività di Apm Terminals, come nel Suez Canal Container terminal in Egitto, in APM Terminals di Zeebrugge in Belgio e nel Qingdao Qianwan Container Terminal (QQCT) in Cina. In quest’ultimo anche Apm Terminals e il Qingdao Port Group hanno investimenti condivisi, oltre che nel Qingdao Port Dongjiakou, terminal multipurpose.

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