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ICOSE, Gabriella Defilippi: “Pronti a togliere la ghiaia dai fiumi, ma le regole lo vietano”

 

La storia che denota lo stato della burocrazia italiana arriva dall’entroterra di Albenga. È una riflessione che sbatte sulla sicurezza collettiva, uno schiaffo al buon senso:

“La nostra azienda sarebbe felice e disponibile a farsi carico dell’asportazione della ghiaia dai torrenti della Liguria. Eviteremmo di erodere del terreno qui in cava ed elimineremmo problemi prioritari per le amministrazioni pubbliche. La nettezza dei rivi resta un aspetto imprescindibile e purtroppo di moda soltanto post tragedie. Tuttavia risulta molto difficile, anzi impossibile. Ancor prima che le alluvione si manifestassero con la straordinaria ripetitività d’oggi, e quindi oltre un lustro fa, avevamo avviato un discorso analogo con il Comune di Villanova. Nonostante un chiaro contratto, alla luce del sole, la vicenda ci costò una causa in tribunale perché l’accusa di danno erariale e ambientale in questo paese sono dietro l’angolo. Tutto finì in piena assoluzione, ma furono comunque mesi non piacevoli”.

Lo dice con chiarezza estrema Gabriella Defilippi, procuratore di Icose, azienda caratterizzata da una cava come quella di Zuccarello cuore dell’attività di un’impresa nata nel savonese nel 1966 e oggi al lavoro con 75 dipendenti. Contraddizioni italiane spiegate dalla sede di Cisano sul Neva, verità che fanno rabbrividire almeno a pensare ai danni provocati dagli alvei innalzati nel corso del tempo.

Per fortuna, tra Cisano e Zuccarello, alle spalle di Albenga, nonostante una crisi generale dell’edilizia le attività sono diversificate tra pubblico e privato: strade e autostrade, palificazioni e consolidamenti, arginature e difese fluviali, acquedotti e fognature, scavi e opere in cemento armato, edifici industriali, produzione di energia e bonifiche ambientali, ingegneria naturalistica ed opere nel sottosuolo. Qui tutto nacque subito dopo la guerra con alcuni mezzi attrezzati per spalare la neve di Ceva. Poi nel 1966 il trasferimento in Liguria, l’acquisto della cava tuttora attiva a Zuccarello con annesso pure il forte. Oggi la storia è arrivata alla quarta generazione.

Obiettivo primo?

“Come testimoniato dalle certificazioni ISO14001, garantire l’ambiente” dicono alle spalle di Albenga.

Scatta così un nuovo progetto per l’insonorizzazione degli impianti e la speranza di Icose guarda all’Italia intera:

“La ripresa sbandierata ancora non c’è, perché avvenga bisogna ripartire dall’edilizia pubblica intesa come prevenzione”.

Quella che parte pure dalla pulizia dei corsi d’acqua.

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