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UnionCamere: in lento recupero produzione industriale, più fiducia nelle imprese alimentari

In lento recupero la produzione industriale, migliora la fiducia delle imprese alimentari. Sono questi i risultati dell’indagine sull’industria manifatturiera ligure, relativa al 2° trimestre 2015 e svolta dall’Istituto G.Tagliacarne per conto di Unioncamere Liguria, rivolta a un campione di 266 aziende liguri con almeno 2 addetti, di cui 155 artigiane.

In risalita l’andamento della produzione industriale, anche se ancora di segno negativo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-0,2%). Più marcato il calo per le imprese artigiane che hanno dichiarato una variazione pari al -3,0%. Da un’analisi degli ultimi 2 anni si evince che il minimo storico è stato raggiunto nel 3° trimestre 2013 a cui è seguito un periodo di lenta ripresa per poi registrare un nuovo calo a fine 2014: nei primi 2 trimestri del 2015 le imprese liguri hanno segnalato una graduale ripresa.

Il comparto che denuncia maggiori difficoltà è quello alimentare (-3,6%) seguito da quello metallurgico (-2%); positiva la produzione per le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto (+2,6%). restano sostanzialmente stabili le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto.

A livello provinciale, al di là del fatto che prevale un giudizio complessivo di stabilità rispetto ad un anno fa, Imperia registra la variazione negativa più alta (-2,3%), seguita da La Spezia (-0,4%), Savona (-0,3%) e infine Genova, unica provincia in cui si rileva una variazione positiva (+0,1%). Il saldo tra indicazioni di aumento e diminuzione risulta positivo in 3 province su 4: solo le imprese imperiesi esprimono ancora perplessità.

Per il fatturato si registrano variazioni positive in quasi tutti i settori (+0,1% per il totale delle imprese), ad eccezione del comparto alimentare (-2,5%) e metallurgico (-1,9%). Ancora qualche defaillance per le imprese artigiane che hanno dichiarato una flessione del 2,7%. Dati incoraggianti provengono dalle imprese esportatrici, che nel secondo trimestre dell’anno hanno registrato un fatturato estero in aumento (+1,7% il totale delle imprese, +1,6% le imprese artigiane). Tra i settori trainanti particolarmente significativo l’apporto delle industrie chimiche (+3,9%) e di
quelle alimentari (+3,1%).

Le province di estremo ponente e levante accusano una più lenta ripresa (Imperia -0,6%, La Spezia -0,5%), mentre Genova e Savona registrano variazioni positive (rispettivamente +0,4% e +0,1%). In netto miglioramento il fatturato estero, positivo per tutte e quattro le province.

In leggero calo gli ordinativi provenienti dal mercato interno (-0,4%); anche in questo caso il comparto artigiano accusa maggiori sofferenze (-3,5%). Da segnalare il comparto alimentare che registra una contrazione del 2,5%.

Positivo l’andamento degli ordini esteri (+1,3%): tutti i settori hanno segnalato una sensibile ripresa dei mercati, in particolare il settore chimico. A livello provinciale c’è da evidenziare che, come a livello regionale, risulta migliore l’andamento degli ordini provenienti dal mercato estero rispetto a quello complessivo: in tutte e 4 le province il
saldo tra le indicazioni di aumento e diminuzione è infatti positivo.

Per quanto concerne le previsioni per il 3° trimestre 2015, il 59% degli operatori intervistati (47% per le imprese artigiane) puntano a mantenere inalterati nel terzo trimestre 2015 i volumi prodotti, il 21% (che sale al 25% per le imprese artigiane) si aspetta un aumento della produzione e il 20% un calo (28% per il comparto artigiano).

Anche sul fronte degli ordini la maggior parte delle imprese intervistate (quasi il 60%) tende a orientarsi verso una situazione di stabilità, più accentuata da parte delle imprese esportatrici (il 70%). Buone le previsioni per il settore alimentare e chimico.

Il 61% del nostro campione di imprese, infine, prospetta di mantenere stabile il proprio fatturato, il 20% prevede un aumento e il 19% una diminuzione. Le previsioni delle imprese artigiane risultano essere un po’ più caute: il 48% non prevede variazione del fatturato, il 25% auspica un aumento e il restante 27% un calo.

(fonte: UnionCamere Liguria)

 

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