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L’Ambasciatore dello Zimbabwe: “Opportunità per le aziende italiane”

“Questa è una terra splendida, amo la sua bellezza e la sua gente”.

A parlare, in esclusiva per i microfoni di SVolta.net, è S.E. Godfrey Magwenzi, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario dello Stato dello Zimbabwe. Il quale, accompagnato da S.E. George El Badaoui, Console Generale dello Stato, ha visitato la riviera e alcune delle sue aziende più rappresentative – dalla produzione del basilico genovese dell’Azienda Calcagno di Celle Ligure, alle erbe aromatiche e al vino Pigato biologico dell’Azienda BioVio di Bastia di Albenga, passando per la produzione di olio extra vergine di oliva dell’Azienda Sommariva – e, ospite del Comune di Alassio, ha promosso un gemellaggio con la città del Muretto.

“Le vostre sono città di dimensioni ridotte, ma dal grande valore turistico: basti guardare ad Alassio, che ha circa 10 mila abitanti, ma capace di attirare centinaia di migliaia di turisti ogni anno. L’intero Zimbabwe ne ospita uno o due milioni, dunque sono molte le lezioni che possiamo imparare dal vostro territorio, e possiamo collaborare con questa prospettiva. Un’altra eccellenza è l’agricoltura: qui vengono realizzati prodotti agricoli, piccole e medie aziende sono in grado di ottenere altissimo valore monetario dal settore, e abbiamo bisogno di apprendere anche quello. Per questo abbiamo promosso il gemellaggio con Alassio, nella speranza di poter scambiare lezioni utili affinché entrambe le realtà possano trarne beneficio, sia la vostra regione che la popolazione di Masvingo e di tutto lo Zimbabwe. Turismo e agricoltura sono due argomenti molto importanti per noi. Voi avete l’esperienza e il know-how per dare valore ai prodotti e ai metodi di produzione”, ha aggiunto l’Ambasciatore.

Lo Zimbabwe potrebbe rappresentare un’opportunità per le aziende italiane, ha spiegato il diplomatico.

“Ci sono molte opportunità per le aziende italiane in Zimbabwe, specialmente nell’area della manifattura. Noi produciamo molto in agricoltura, ma molto spesso si verificano la cosiddette perdite post-raccolto perché non abbiamo le competenze necessarie per trattare e aggiungere valore ai prodotti. Nel vostro territorio, invece, siete molto bravi in questo settore, per questo abbiamo bisogno che le aziende italiane vengano in Zimbabwe. Anche nel settore dell’industria mineraria, non vogliamo esportare i nostri minerali in forma grezza, vogliamo trattarli e aggiungere valore. Per quanto concerne l’oro, per esempio, qui in Italia ci sono le competenze necessarie quanto a manifattura e gioielleria. Le vostre aziende possono venire in Zimbabwe, e aiutarci a trasformare l’oro in gioielleria, così trarre maggiori benefici dalla sua esportazione”

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