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Mondo del turismo in piazza, i numeri shock dell’economia tra pandemia e autostrade

Nelle ore in cui il mondo del turismo fa sentire la propria voce rimbombano le cifre legato al crollo economico regionale. I dati sono stati raccolti dal Centro Studi Confindustria Genova. Dai riscontri ottenuti dal campione delle imprese è stato possibile procedere a una quantificazione per settore e per area metropolitana.

Il danno complessivo si compone di due componenti: lucro cessante, inteso come riduzione dei volumi di vendita, riduzione dei volumi di ordine, altre tipologie di danno; danno emergente, inteso come maggiori costi del personale, maggiori costi per la logistica, altre tipologie di maggior costo. La stima complessiva del danno per tutte le imprese del comparto manifatturiero, e per le aziende terminalistiche della città metropolitana di Genova e della provincia di Savona, risulta pari a 154 milioni di euro.

È una delle cifre più impressionanti dell’approfondimento realizzato dal “Comitato Salviamo Genova e la Liguria”, con protagonista anche l’Unione Industriali di Savona, in merito alla stima della perdita di marginalità subita dalle imprese a seguito dei lavori sulla rete autostradale regionale. Nel rapporto sono contenuti i dati che i rappresentanti delle categorie economiche hanno predisposto per la valutazione della perdita di fatturato e dei maggiori costi sostenuti a seguito della caduta dei livelli di servizio sulla rete regionale. Il Dipartimento di Economia dell’Università di Genova e la Camera di Commercio di Genova si sono occupati delle elaborazioni successive. Focus particolare nei mesi tra giugno e agosto 2020. Tale metodo di lavoro si è reso necessario per tenere conto delle specificità dei singoli settori, oltre che della necessità di dover ricorrere a tecniche differenti per le singole stime. Va, inoltre, sottolineato che i danni oggetto di stima sono intervenuti in un periodo del tutto particolare, caratterizzato dall’emergenza sanitaria legata al virus Covid-19, pertanto, si è dovuto preliminarmente depurare i dati dagli effetti legati all’emergenza sanitaria. Infine, va tenuto presente che le stime si basano su dati che in alcuni casi sono ancora provvisori quindi potrebbero essere soggetti a una revisione. Già evidenziate le difficoltà del comparto industriale, ecco, anche con l’ausilio delle tabelle, che inglobano vari settori dell’economia ligure, l’attenzione sulle conseguenze subite dagli spedizionieri.

Le stime sono state effettuate da Spediporto in merito alla sola attività relativa alla movimentazione di container, con riferimento alla componente del lucro cessante relativamente all’attività svolta nei porti di Genova, Spezia e Savona. La componente del danno emergente è stata calcolata sulla base dei maggiori costi sostenuti per l’evasione della pratica relativa a un container e poi moltiplicata per il volume di contenitori movimentato nei porti liguri. Pertanto, la stima complessiva per il traffico dei soli container ammonta a 210,861 milioni di euro. Relativamente alla componente del lucro cessante è interessante notare come, fino al lockdown, lo scalo genovese presentasse una dinamica migliore rispetto a quella del mercato (in lieve flessione per circa un punto percentuale), mentre dalla progressiva ripresa delle attività lo scostamento dello scalo genovese dall’andamento di mercato supera i dieci punti percentuali. Oltre ai dati sull’agricoltura, non passa inosservato il capitolo autotrasporto: complessivamente, il maggior costo complessivo ammonta a 316,8 milioni di euro. Cifre che offrono la sintesi di una stagione senza precedenti.

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