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Musso (Gruppo Grendi): “Porto di Savona mantenga la sua autonomia”

Un fatturato nell’ultimo anno che si aggira tra i 36 e i 37 milioni di euro. Dipendenti diretti pari a 100 unità. Un impatto sull’indotto diretto di almeno 250 lavoratori tra la Sardegna e Milano.

Numeri del Gruppo Grendi, che lega l’attività alla Sardegna e alla banchine di Vado Ligure dopo aver lasciato Genova: “Il nostro addio alla Lanterna fu un po’ turbolento, ma oggi siamo felici di operare nel Savonese”, afferma Antonio Musso, amministratore delegato dell’azienda. “Qui abbiamo trovato una comunità che ci ha accolto in modo splendido, con una corretta visione del business nell’interesse di tutti”.

Proprio a Vado Ligure, il Gruppo armatoriale ha recentemente potenziato la sua linea marittima con un collegamento giornaliero verso la terra sarda, grazie al noleggio di 2 nuove navi, e in Sardegna ha investito sulla logistica con un centro coperto da 10 mila metri quadrati.

Nel mezzo delle settimane legate all’imminente riforma portuale al vaglio del governo Renzi, l’amministratore delegato Antonio Musso sul fronte ligure è diretto:

“A Savona c’è scetticismo? Mi verrebbe da dire che sono tra gli scettici. Arrivando da Genova tre anni fa ho scoperto qui una realtà che sa quello che vuole e raggiunge obiettivi di valore grazie all’apporto di tutti, dal mondo industriale a quello sindacale. È per questo che penso sia utile preservare l’autonomia di Savona, che legata a Genova difficilmente riuscirebbe a centrare i traguardi realizzati negli ultimi anni”.

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