Uno stabilimento portato a regime solo in tre mesi, grazie all’efficienza di dipendenti e collaboratori. È la storia del nuovo insediamento Noberasco, attivo a Carcare, entroterra savonese, prima Val Bormida. L’azienda che commercia frutta secca lascia alle spalle un 2015 record, in cui il fatturato ha superato quota 100 milioni di euro. L’occupazione, ferma a 85 unità nel 2013, è salita tuttora a 125 persone, con prospettive di ulteriore crescita. La nuova sede brilla per produzione di qualità unita a un’altissima tecnologia, che ha visto nelle celle frigorifere la maggiore evoluzione.
“Gli investimenti più grossi li abbiamo fatti in automazione, per semplificare l’attività di movimentazione all’interno del nostro stabilimento”, spiega Mattia Noberasco, Direttore generale dell’azienda. “Abbiamo inserito navette laser guidate con scaffalature compattabili. Un unico software gestisce il posizionamento del bancale all’interno delle celle frigo: questo ovviamente ha semplificato molto la nostra attività, perché prima erano i nostri operatori che dovevano andare all’interno delle celle per posizionare i bancali e prelevarli”.
La percentuale di errore umano è ormai scomparsa, e la tracciabilità della frutta Noberasco è ormai interamente meccanizzata. Ulteriori investimenti, poi, sono giunti nel confezionamento di fine linea. Prodotti innovativi come le barrette hanno avuto il merito di catturare larghissimi consensi tra la clientela. La tecnologia di Carcare consente una produzione raddoppiata rispetto al precedente sito di Vado Ligure. Oggi, l’Italia continua a rappresentare il 90% del volume d’affari, con costanti aumenti, tuttavia la sfida dell’immediato futuro guarda oltre confine e oltre oceano.
“I prossimi tre anni saranno dedicati molto allo sviluppo internazionale, senza tuttavia tralasciare mercati importanti come quello cinese e americano, che ci hanno dato grandi segnali di interesse per cui ora stiamo esplorando ora con un po’ più di attenzione per capire se ci sono possibilità imminenti di collaborazione”.
