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Tassazione e burocrazia, i punti di vista dei candidati alle elezioni regionali

Tassazione e burocrazia. Due tematiche di grande attualità, per il mondo dell’impresa. Anche di questo hanno parlato i candidati alle elezioni regionali 2015, nel dibattito organizzato dall’Unione degli Industriali della Provincia di Savona, moderato dal giornalista Gilberto Volpara.

A rispondere per prima, Raffaella Paita, candidata Presidente della Regione per il Partito Democratico e la coalizione di centrosinistra.

“Ho fatto delle proposte molto concrete. La prima è l’abolizione dell’IRAP per le aziende nei primi tre anni di attività, la seconda è un incentivo alle imprese di circa 500 euro per l’assunzione di giovani al di sotto dei 30 anni e per il reingresso nel mercato del lavoro di persone che abbiano più di 50 anni e che siano fuoriuscite con il grave dramma che questo comporta per le famiglie. Poi ho proposto l’attivazione del cosiddetto reddito di inclusione attiva, che non è il reddito di cittadinanza perché quello non si può fare. Chi ve lo racconta, racconta una bugia, perché applicare 400 euro per 34 mila famiglie disagiate, significa più o meno avere un bilancio di 160 milioni, che non c’è, non esiste. È l’utilizzo di fondi europei per la realizzazione di consorzi e cooperative che operino nel campo del dissesto idrogeologico. Siccome questo Governo ha iniziato a invertire la rotta dando finanziamenti molto alti sul tema del dissesto idrogeologico, 400 milioni nell’area metropolitana genovese e un piano generale da 9 miliardi. Se dovessero arrivare davvero investimenti cospicui su questo campo, io alleggerirò l’accise sulla benzina. Perché attualmente le accise venivano utilizzato per coprire le spese delle frane e delle strade dissestate di questo territorio, in quota parte perché sono talmente disastrate che non tutti siamo riusciti a farle. Ci abbiamo coperto buona parte delle spese per l’alluvione. D’altronde, fino a oggi tutti i governi, a parte quello Renzi avevano tagliato, anche quelli del centrosinistra, però quello Berlusconi anche qui ha una particolarità: prima dell’alluvione del 2011 tagliò 400 milioni sulle spese del dissesto. Noi faremo un testo unico per ogni materia, abbiamo già anche detto che indicheremo una figura che si occuperà sostanzialmente di sburocratizzazione e di trasparenza. Anche perché dove c’è eccesso di burocrazia si annida spesso anche la corruzione, bisogna stare attentissimi su questo punto. Il tema della riduzione del peso della burocrazia sulle nostre aziende e sui nostri cittadini andrà molto allentandosi nei prossimi anni. Su questo punto, io manterrò una supervisione proprio mia. È una materia che conosco bene, sui cui ci so anche fare, quindi la seguirò direttamente”.

Dopo di lei, Alice Salvatore, candidata alla presidenza della Regione per il Movimento 5 Stelle.

“La proposta di legge per il reddito di cittadinanza, Raffaella Paita, è stata depositata in Parlamento, ed è stato apposito il timbro della Tesoreria di Stato con tutte le coperture del caso. Raffaella Paita forse saprà che il bilancio regionale non è accessibile alla cittadinanza. Noi non conosciamo a oggi la situazione reale del bilancio regionale, non conosciamo la situazione dei registri e degli appalti, quindi possiamo fare uno studio e valutare la possibilità di istituire un reddito di cittadinanza regionale soltanto nel momento in cui entreremo in Regione e potremo aprire i cassetti. Credo che sia self-evident per tutti che dopo dieci anni di governi burlandiani sia totalmente improbabile che improvvisamente riescano-vogliano abolire l’IRAP, prima chiaramente attraverso delle agevolazioni quindi la credibilità è tutta da vedere. L’obiettivo è senz’altro quello di arrivare all’abolizione dell’IRAP, prima chiaramente attraverso delle agevolazioni per tutte le assunzioni sul territorio ligure. Il problema è che da queste amministrazione pubbliche e dal governo, centrale come regionale, c’è stata l’intenzione ad appesantire e a rendere difficile la vita soltanto a una categoria per sopperire ai problemi che invece sono di tutta la collettività. Di lì il motivo per cui esiste l’IRAP e vengono utilizzati questi proventi per andare a risanare il buco sanitario che non è mai stato risanato. Le accise sulla benzina sono state aumentate dal Governo Biasotti, raddoppiate dal Governo Burlando, sempre per sanare il buco della sanità che non è mai stato sanato, ed è per questo che la più cara d’Italia, la benzina in Liguria. Quindi l’intenzione è quella di agevolare l’impresa e far diventare anche il turismo un turismo d’impresa e non più di rendita, togliendo tutta questa fiscalità e trovando i soldi in tutte quelle opere inutili che non vedono mai la luce, destinarli invece alla sanità alla tutela del territorio”.

A seguire, Sergio Lugaro, in rappresentanza di Luca Pastorino, per Rete a Sinistra.

“Speriamo di essere usciti da un ciclo economico depressivo, la pressione fiscale è altissima, ma è altissima soprattutto l’evasione fiscale, se si eccettuano naturalmente i dipendenti. Io sono d’accordo sugli incentivi per i giovani, per gli ultra 50enni. Secondo me è un’idea ottima, anche quando lo dice un mio avversario politico, non ho problemi. C’è una cosa che non mi quadra tanto: si dice ‘togliamo l’IRAP per i primi 3 anni’. L’IRAP è una tassa di scopo che ha come scopo quello di coprire le spese sanitarie. Quando invece qualche forza politica accenna, per esempio, per gli alberghi, il turismo, la tassa di soggiorno, in questo caso regionale perché per ora ce l’hanno solo Spezia e Genova, di scopo, quindi scopo turistico, manifestazioni, accoglienza turistica, c’è la levata di scudi. Quindi bisogna un attimo vedere sulle tasse di scopo, l’IRAP sì, tassa di soggiorno no. Ci vuole trasparenza, sicuramente, più trasparenza oggi. Oggi mi sono imbattuto su un sito che si chiama Evasori.Info: secondo me ne varrebbe la pena, fare un albo degli evasori e dei virtuosi, aziende che evadono e aziende virtuose, a seconda delle segnalazioni, secondo me trasparenza significa anche questo”.

È stata quindi la volta di Angelo Vaccarezza, in rappresentanza di Giovanni Toti, per Forza Italia e la coalizione di centrodestra.

“Scopro sempre di più che i cinque anni di Governo Biasotti hanno creato tutti i problemi in questa Regione. Prima non c’erano problemi, e dopo in ben dieci anni non sono riusciti a metterli a posto. Mi permetto una domanda: ma quando l’Assessore Regionale Paita ha fatto tutte queste proposte, il Presidente Burlando cosa ha risposto? Perché stiamo parlando di una forza di governo di dieci anni, che sinceramente non può venire in campagna elettorale a dire cosa farà avendo avuto l’opportunità di farlo fino a ieri. Ha avuto tutta l’opportunità di fare queste cose. Quindi in questo caso la penso come la candidata dei 5 Stelle, mi pare poco credibile che da domani mattina di colpo tutte le politiche portate avanti in maniera importante, perché stiamo parlando di un Assessore importantissimo di questa Giunta Regionale, che quindi non credo possa di colpo cambiare con la politica che proprio lei o la giunta di cui faceva parte ha fatto. Purtroppo noi ci troviamo davanti al peggior Governo del Paese da tanto tempo a questa parte, d’altra parte è il figlio del terzo golpe consecutivo, continuiamo a non votare e vedere presidenti del Consiglio che arrivano. Questo è il Governo che scarica sulle autonomie locali, che uccide le Province, poi l’anno prossimo vediamo come togliamo la neve e il ghiaccio dalle strade quando la Provincia non c’è più e quei denari lì non ci sono più, che aumenta il fondo di solidarietà ai comuni, che hanno i soldi e non li possono spendere, ma devono aumentare le tasse ai loro cittadini. Quindi la politica di questo Governo nei confronti degli enti locali è una politica massacrante, quindi che alla Regione poi finirà il cerino in mano sono perfettamente d’accordo. Vedo molto complicato poter fare promesse, se non quella, seria, di ragionare con gli imprenditori per consentire a loro di fare impresa. Certo che le tasse sono importanti, ma le condizioni vista la limitata capacità della Regione di poter agire in cui loro oggi stanno operando, e mi riferisco a tutto l’aspetto burocratico, che forse è peggio di qualche tassa, credo sia lì, la scommessa della Regione.

Infine, Roberto Melone, in rappresentanza di Antonio Bruno per Altra Liguria.

“Io credo che se parliamo di diminuzione delle tasse in questo Paese, in questa Regione, rischiamo di finire nella sagra della banalità. È ovvio, credo che sia una cosa assolutamente inaccettabile e insostenibile, per le imprese e anche per le famiglie. Io credo che però se non parliamo da alcuni dati non ne veniamo fuori, anche per appunto i limiti che ha la Regione da questo punto di vista. L’evasione e l’elusione non è una roba che mi invento io oggi, sono dati di un numero infinito di istituzioni che fanno verifiche e controlli da questo punto di vista. E allora forse, se paghiamo tutti è probabile che si possa anche pagare meno. Ma poi la questione vera, io credo – fermo restando che comunque deve diminuire la tassazione – c’è un dato che ricordava chi mi ha preceduto, e cioè il fatto della burocrazia. Ho provato a fare un contratto d’affitto, una banalità, una sciocchezza. Ho dovuto andare in cinque sedi, uffici diversi. Queste cose qui, su questo la Regione dovrà lavorare, per snellire queste pratiche, che forse sono anche quelle che impediscono agli imprenditori di accedere ai fondi della famosa FILSE”.

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