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Turismo, le ricette dei candidati alla Regione per il rilancio del settore

Le ricette per rilanciare il turismo in Liguria e, in particolare, in provincia di Savona. A parlare, i candidati presenti al dibattito organizzato dall’Unione degli Industriali della Provincia di Savona, moderato dal giornalista Gilberto Volpara.

A rispondere per prima, Raffaella Paita, candidata Presidente della Regione Liguria per il Partito Democratico e la coalizione di centrosinistra.

“Dobbiamo andare avanti sulla realizzazione del raddoppio del ponente, il primo tratto Andora San Lorenzo terminerà nel primi mesi del 2016. Abbiamo conquistato grazie a questo Governo il primo lotto costruttivo del secondo tratto che deve arrivare fino a Finale, dobbiamo andare avanti su realizzazione Aurelia bis, tema che so essere controverso in questo territorio ma che secondo me è assolutamente necessario per rendere un’alternativa al tema dell’Aurelia. Il turismo è la nostra grande potenzialità nei prossimi anni. Io vedo uno sviluppo importante del turismo ambientale del turismo enogastronomico, anche una riqualificazione del turismo balneare – oggi ho incontrato i balneari, ho fatto un lungo giro nelle aziende di questo territorio – e penso che noi dovremmo lavorare per una promozione unitaria, per agganciare quella straordinaria pista ciclabile che c’è a ponente in tutta la Liguria e anche agganciarla alla Francia. I tempi per realizzarla al confine con la Francia saranno rapidissimi, per riuscire ad agganciarla in alcuni tratti nel resto del territorio entro questi cinque anni Assessorato turismo e industria insieme? Non è detto. Sicuramente il turismo si occuperà di un’altra serie di questioni, perché saranno solo 7 assessorati. Ci sarà un assessore al turismo bravissimo”.

A seguire, l’intervento di Alice Salvatore, candidata alla presidenza per il Movimento 5 Stelle.

“C’è bisogno di una riorganizzazione della mobilità, investire di più nel servizio pubblico anche per liberare autostrade da ingorghi continui che vengono a crearsi. Bisogna attuare raddoppio nel ponente e per la Pontremolese a La Spezia. Ci sono delle tecnologie, abbiamo un’industria quella di Bombardier sul territorio ligure che possono fornire anche gli strumenti per velocizzare i collegamenti. Ad esempio per la tratta Genova-Milano, se noi compriamo treni pendolini che possono quindi viaggiare a maggiore rapidità anche quando ci sono delle curve e pendenze, chiaramente possiamo raggiungere un risparmio di tempo addirittura di mezz’ora. Se ci fosse un buon servizio pubblico, sicuramente sarebbe preferibile mettere più treni, fare il raddoppio. Per il turismo in Liguria c’è il problema di un forte carattere individualista che porta poi all’isolamento degli albergatori e di tutti coloro che lavorano nell’ambito del turismo. Bisogna iniziare a fare rete ad esempio attraverso un software che metta in contatto tutte le realtà, e le faccia conoscere. È compito della Regione diventare promotrice della bellezza del nostro paesaggio e di tutte le nostre attrazioni”.

È stata quindi la volta di Sergio Lugaro, candidato in rappresentanza di Luca Pastorino (Rete a Sinistra).

“Mi fa piacere che scopro che il turismo sarà per i prossimi 5 anni una questione fondamentale perché chi investe 2 milioni e mezzo l’anno per il turismo evidentemente non l’ha considerata priorità prima. Il raddoppio a ponente è necessario. Non sono necessarie altre grosse opere. Non mi risulta per esempio che per le Cinque Terre ci siano impianti viari enormi: si arriva lì in treno e poi ci si va. Bisogna che ci sia un’accoglienza a livello comprensoriale e non savonese, un lavoro di accoglienza turistica al livello di tutti i comuni, e poco più. C’è solo da investire di più come Regione Liguria: è una barzelletta quello che si è offerto finora per il turismo. Sul Giro d’Italia, mi pare abbiano investito 2 milioni di euro per 4 tappe: sicuramente si è data visibilità per quei giorni, non è una visione strategica. Il turismo è altro”.

Dopo di lui, Angelo Vaccarezza, in rappresentanza di Giovanni Toti, per Forza Italia e coalizione di centrodestra.

“Per quello che riguarda le infrastrutture, ne segnalerei una. Ci sono i presupposti creati dall’Amministrazione Provinciale di Savona, con l’aumento di capitale dell’Autostrada dei Fiori, per l’acquisto della Savona-Torino. Oggi abbiamo due lati dello stesso triangolo: finalmente si può progettare la cosa che serve a noi, cioè la bretella che porta via il traffico all’altezza di Albenga e lo far sparire andando in Val Bormida e andando a finire poi ad Alessandria. Questa è una soluzione, non l’ho sentita dire da nessuno, ve la segnalo. Sul raddoppio a monte della linea ferroviaria, se aspettiamo di prenderli insieme, i soldi non li vede nemmeno il nipote di mio nipote. Dividiamoli in lotti funzionali, chiediamo un po’ di soldi per volta, e diamo una prospettiva seria. Sul Giro d’Italia, spendere 2 milioni e mezzo in 4 giorni quando potevamo con 2 milioni e mezzo avere un padiglione expo e stare di fronte a 18 milioni di persone, mentre siamo in un sottoscala tra le Marche e la Basilicata, è stata una bella scelta turistica”.

Infine, Roberto Melone, in rappresentanza di Antonio Bruno, candidato per Altra Liguria.

“Non in modo ideologico, ma con dati alla mano, credo di essere l’unico a essere assolutamente e totalmente contrario alle grandi opere comprese quelle che finora sono state quelle citate. Il discorso del servizio pubblico mi sembra ovvio e mi sembra che tutti l’abbiano citato: sono assolutamente d’accordo. Dobbiamo incentivare, cambiando anche il contratto di servizio con Trenitalia, quello che è oggi il servizio in questa regione. Non parliamo solo di turismo, parliamo anche di centinaia di migliaia di cittadini liguri che si spostano tutti i giorni sul treno. Possiamo anche pensare di andare veloci, però noi siamo sempre lì ad aspettare che qualcuno di questi qui si fermi. Allora credo che davvero vada cambiato il materiale rotabile, consentendo maggiore velocità ai treni che esistono, in Germania ci sono, li fa anche la Bombardier treni di quel genere, che diventino una sorta di metropolitana, e poi ci sono i treni a lunga percorrenza che possono fare un numero minore di tappe, guadagnando anche terreno”.

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