SVolta

Voci di Menu

Comunicati

Futuro dei porti di Savona e Vado, Sambin: “Pubblico e privato devono correre insieme”

Nel corso dell’evento Savona&Vado Ports Forum, al Palacrociere di Savona, la  presidente dell’Unione Industriali di Savona, Caterina Sambin, è stata interrogata sui tempi della pubblica amministrazione rispetto a quelli delle imprese e sul futuro del sistema portuale savonese e vadese.

“Il tema dei tempi della pubblica amministrazione rispetto a quelli degli investitori privati resta cruciale”, dice Caterina Sambin nel corso dell’evento che ha coinvolto anche il viceministro Edoardo Rixi, il presidente di Regione Liguria Marco Bucci e l’assessore Paolo Ripamonti, e il sindaco di Savona Marco Russo. “La lentezza e l’incertezza delle procedure scoraggiano gli investimenti, soprattutto quelli esteri, e rendono l’Italia poco competitiva rispetto ad altri Paesi europei, agli Stati Uniti e alla Cina. I procedimenti si arenano spesso tra enti diversi o finiscono oggetto di ricorsi infiniti, persino contro opere considerate strategiche, come accaduto per il casello di Bossarino. Dal punto di vista imprenditoriale è essenziale avere risposte rapide e certe sugli investimenti, pur nella consapevolezza che i tempi di realizzazione delle opere marittime siano inevitabilmente lunghi e impegnativi. Ugualmente decisiva è la programmazione, attraverso l’adozione del nuovo Piano Regolatore Portuale e del Piano Operativo Triennale, strumenti fondamentali per lo sviluppo ma soggetti a iter nazionali tanto lenti da rischiare di far perdere occasioni nel presente. Per superare questi limiti serve ricostruire una cultura della fiducia verso la Pubblica Amministrazione, abbandonando quella “burocrazia difensiva” che spinge i funzionari a non assumersi responsabilità per timore di conseguenze”.

“Nonostante gli ostacoli – prosegue – i porti di Savona e Vado hanno registrato nel 2024 un record di oltre 16 milioni di tonnellate movimentate, risultato confermato anche nel 2025. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione tra i terminalisti, agli investimenti a Vado e all’ottimizzazione di spazi ridotti che, pur essendo meno di un decimo di quelli genovesi, sono stati sfruttati con grande produttività. La regola condivisa è sempre stata quella di non deviare le merci verso altri scali, a beneficio dell’economia locale e nazionale. Resta però evidente che senza nuove infrastrutture, sia di ampio respiro che di ultimo miglio, il porto non potrà mantenere questi risultati. Alcuni progetti sono stati sbloccati, come la scassa del terminal ro-ro, la strada di sponda del torrente Segno e la pratica del casello di Bossarino, ma rimangono ancora nodi irrisolti. Tra questi spiccano il completamento delle Aurelie bis e l’ammodernamento ferroviario sulle linee tra Savona e Alessandria e tra Savona e Genova, indispensabili per garantire maggiore fluidità nel collegamento con i mercati del Nord Italia e del Nord Europa. Nonostante le difficoltà – conclude Sambin -. prevale la fiducia che, con la collaborazione costruttiva tra gli enti, queste opere possano finalmente realizzarsi”.

Savona Impresa
Edinet - Realizzazione Siti Internet