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Infrastrutture e sviluppo, parla Berlangieri: “Vietato fermarsi, ora diamo respiro alle aziende”

Aurelia Bis, Albenga-Carcare-Predosa, raddoppio ferroviario, rigassificatore. L’Unione Industriali della Provincia di Savona fa il punto con il suo presidente, Angelo Berlangieri. “Se per un attimo invertissimo i ruoli e fossi io il giornalista – esordisce Berlangieri – riassumerei il discorso in una sola domanda: quali sono le prospettive infrastrutturali della provincia di Savona? Perché, vedete, è questo il nodo centrale. Savona è la cerniera tra provincia di Genova, Ponente ligure e Francia, e il Mar Ligure è l’approdo naturale di Piemonte e Lombardia. La scommessa per il futuro dell’import-export deve quindi passare dalle strade e dai porti di Savona-Vado”.

Nel 2022 la provincia ha prodotto valore aggiunto tale da riagganciare i livelli pre-pandemia, diventando il sistema portuale più incisivo della Liguria. “La difficoltà nello spostamento di merci e persone frena la crescita strutturale e abbassa le performance degli investimenti fatti dalle aziende. Lo diciamo da anni: per risolvere il gap infrastrutturale servono strade di collegamento alternative, una su tutte l’Aurelia Bis. Le autostrade, con i soli interventi di messa in sicurezza, non sono adeguate a ospitare l’aumento del flusso previsto dal traffico marittimo”. L’obiettivo dell’Aurelia Bis sarebbe quello di permettere al traffico pesante di uscire dai centri cittadini per immettersi nei porti di Savona e Vado. “La costruzione della variante alla SS1 ha però subito enormi ritardi ed è ferma al completamento del primo lotto. Attendiamo il completamento di questo stralcio per iniziare immediatamente il secondo lotto e vedere l’opera conclusa, si spera, prima della scadenza di inizio 2026”.

All’attenzione degli industriali savonesi anche il nodo dello svincolo del casello di Savona che collega la A10 alla A6, direttrice chiave per raggiungere il Nord Ovest. “Così com’è ora, non è più funzionale. Da un lato vediamo l’Aurelia Bis come soluzione di viabilità alternativa, mentre dall’altra la presenza di un bypass autostradale eviterebbe l’imbuto, peraltro pericoloso, che si crea con i mezzi pesanti. Per la variante della A6, Autofiori ha già presentato al Mit il progetto del tratto tra il casello di Altare e il km 118 a nord di Savona. Il completamento sembrerebbe previsto entro il 2028”.  Spostare ‘a monte’ il flusso veicolare è anche la premessa della bretella autostradale Albenga-Carcare-Predosa, inserita – insieme ad Aurelia Bis e raddoppio ferroviario – nel piano complessivo da 10,3 miliardi di euro presentato da Regione Liguria al Mit per cucire la Val Bormida alla Pianura Padana. “La nostra economia ha bisogno del raddoppio ferroviario a ponente, ma anche del miglioramento della Savona-Torino, perché lo spostamento su rotaie dovrebbe garantire almeno il 30% degli spostamenti, a prescindere dalla presenza o meno del Terzo Valico”, commenta Berlangieri.

A dividere l’opinione pubblica è negli ultimi giorni la notizia del collocamento del rigassificatore al largo della costa di Vado Ligure, con un impianto che coinvolgerà i comuni di Vado, Quiliano, Altare, Carcare e Cairo Montenotte. “Un’opportunità per il territorio che se verrà realizzata come da linee guida sarà funzionale, strategica e genererà occupazione. Dobbiamo essere obiettivi e guardare la realtà: abbiamo un problema energetico e la Liguria ha la possibilità di essere autonoma. Savona ha anche una rete di imprese tale da sostenere Snam nella realizzazione e nella gestione dell’impianto. Aspettiamo di conoscere il progetto integrale e chiediamo di essere interpellati prima di prendere ulteriori decisioni”, conclude Berlangieri.

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