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Rigassificatore di Vado Ligure: la posizione del sistema economico savonese

Le categorie economiche della provincia di Savona si sono riunite nella sede della Camera di Commercio Riviere di Liguria per condividere una posizione comune sul progetto di ricollocazione del rigassificatore da Piombino a Vado Ligure e formulare una serie di osservazioni, sotto forma di un Position Paper sottoscritto da tutti i partecipanti e trasmesso al Commissario straordinario di Governo, Giovanni Toti. L’incontro – al quale hanno preso parte i rappresentanti di Coldiretti Savona, Confederazione Italiana Agricoltori Savona, Confagricoltura Savona, Unione Industriali – Confindustria Savona, Confartigianato Savona, CNA Savona, Confesercenti Savona, Confcommercio Savona e Legacoop Savona – è stato coordinato dal vice presidente della Camera di Commercio, Angelo Berlangieri, e dal segretario generale, Marco Casarino.

“È un segnale importante di coesione dell’intero sistema produttivo savonese nel voler dare il proprio contributo al dibattito sul progetto del rigassificatore”, commenta il Presidente dell’Ente camerale Enrico Lupi. “Il mondo delle imprese non ha espresso un giudizio pregiudiziale a favore o contro, ma ha avviato una analisi di merito per esaminare punto per punto ogni elemento progettuale, avendo a riferimento l’interesse nazionale e la sostenibilità economica ed ambientale. Sono stati identificati alcuni punti fermi che riteniamo debbano essere in via preliminare risolti da Snam e che sono stati esposti nel dettaglio in una comunicazione inviata al Commissario di Governo e Presidente della Regione Giovanni Toti. Risolti tali criticità si potrà avviare la Valutazione Ambientale e procedere con la Conferenza dei Servizi”.

Il documento approvato parte dalla considerazione che “Alla luce del numero di impianti già installati e in corso di installazione in tutta Europa è necessario garantire la sicurezza di un’adeguata quantità di fornitura a prezzi compatibili di GNL. Tale esigenza, seppure sia una diretta conseguenza del conflitto Russo-Ucraino, è anche conseguenza di una politica energetica che non ha tenuto in considerazione l’esigenza di garantirsi, su forniture strategiche come il gas, una pluralità di fornitori, evitando una preponderante dipendenza energetica da alcuni di essi. Da qui la definizione di una nuova strategia energetica, in continuità tra i Governi Draghi e Meloni, che ha previsto una differenziazione incentrata sul posizionamento di rigassificatori”.

“Inoltre – prosegue il documento – occorre considerare che l’andamento dei consumi in Italia ha natura ‘rigida’ e la sostituzione di una fonte energetica con un’altra è un percorso particolarmente lento, in particolare nell’ambito domestico, ragion per cui avremo necessità di grandi quantità di gas ancora per almeno due decenni. Inoltre, proprio in termini di transizione, nell’ambito dei trasporti c’è una forte tendenza a sostituire i combustibili liquidi con GNL (soprattutto per i veicoli pesanti, ma anche per navi container e navi da crociera)”.

Sulle scelte relative alla collocazione geografica degli impianti le categorie ritengono che “Se è vero che la distribuzione degli impianti potrebbe trovare collocazione anche nelle regioni non già impattate (in Liguria Panigaglia, nel golfo della Spezia), è di tutta evidenza che è il Nord ad essere l’area maggiormente interessata dai consumi del gas: è, infatti, nel nord dell’Italia che è maggiore la domanda di gas da riscaldamento e, analogamente, è nel Nord industriale che sono collocate le imprese produttive i grandi impianti energivori (pensiamo, nella nostra provincia, alle aziende vetrarie). La proposta di ricollocazione della nave Golar Tundra da Piombino da parte di Snam si configura a saldo energetico zero. In via del tutto preliminare Snam deve dare conto pubblicamente dei motivi di questa richiesta e dei vantaggi e degli svantaggi che questa comporta con riferimento ai riflessi sulla politica energetica dell’Italia”.

Per quanto riguarda il posizionamento dell’impianto a Vado Ligure, associazioni e Camera di Commercio evidenziano, “con particolare attenzione e responsabilità, sia verso il territorio e le aziende del savonese sia in base all’interesse nazionale, alcune criticità del progetto – riguardanti sia la localizzazione a mare sia le opere a terra – che debbono essere risolte per poter dare luogo ad un percorso di condivisione con le Istituzioni e con le categorie economiche del territorio coinvolto. E questo, prima ancora che il progetto inizi il percorso di Valutazione Ambientale nazionale”.

“Il progetto a terra presenta criticità, sia in termini di percorso, sia in termini di collocazione degli impianti di filtraggio-pompaggio – osservano i rappresentanti delle imprese -. Sono presenti sul territorio percorso dalla linea industrie e attività produttive (industriali, logistiche e agricole) che direttamente o indirettamente sarebbero impattate negativamente. Ben tre attività industriali, di cui due di interesse pubblico sarebbero impattate”.

Non meno rilevanti le ripercussioni del progetto sull’economia agricola. “Il percorso individuato comporterebbe una consistente sottrazione di superfici agricole, in modo irreversibile, con impatto negativo su tutti i territori interessati e su quelli circostanti. In ogni caso non si ritiene accettabile una proposta che generi sottrazione di terreno agricolo al territorio, in presenza di possibili alternative. A ciò occorre aggiungere l’incidenza che l’impianto e una stazione DIP sul percorso avrebbero sulla vocazione agroalimentare assunta negli ultimi anni dall’area del quilianese”. Per le categorie economiche è necessaria “una più oculata e condivisa progettazione che permetterebbe, da un lato, di condividere il percorso (con in alcuni casi minori oneri per Snam) senza impatto eccessivo per le imprese, dall’altra, permetterebbe di risolvere le problematiche rilevate, compresa la collocazione dell’area di filtraggio pompaggio e DIP, senza andare ad impattare e consumare aree vergini e/o agricole. Il minor consumo del suolo e il riutilizzo di aree industriali deve essere l’obiettivo di tutti e la gravosità di un simile investimento deve ricadere su tutti i soggetti coinvolti, anche sul proponente che deve sedersi ad un tavolo tecnico con la struttura commissariale per procedere alle minime, ma necessarie, modifiche dell’attuale progetto a terra che è, ad oggi, invasivo e del tutto non concordato”.

Anche la localizzazione a mare presenta criticità che sono state espresse dal tavolo di confronto. “Per quanto riguarda la localizzazione a mare, questa non deve prevedere né oggi, né in futuro, impatti sulle attività di trasporto merci e persone che si svolgono attualmente e/o sono programmate per il futuro nei porti di Savona – Vado. La localizzazione, inoltre, non dovrà incidere sulle attività economiche legate alla filiera della pesca, né in termini di aree aggiuntive di divieto, né in termini di pregiudizio per la fauna e vista acquatica. Tra le attività economiche impattate vi sono quelle dei servizi alla persona (bagni marini) e turistiche dell’area e di quelle immediatamente limitrofe. È irrinunciabile, per tutelare il comparto, la richiesta di procedere a una collocazione dell’impianto a una maggiore distanza dalla costa”.

In definitiva, per il mondo economico savonese, “Il progetto presentato da Snam, allo stato attuale, non può essere favorevolmente accolto e necessità di profonde modifiche. Riteniamo che il progetto debba trovare nella corretta interlocuzione tecnica e politica con i territori, sia con le Amministrazioni, sia con le categorie economiche, i correttivi essenziali per poter dare una risposta oggettiva di sostenibilità per il tessuto economico locale e per la popolazione residente, attraverso un dialogo non pregiudiziale che affronti nel merito le questioni”.

Le associazioni di categoria chiedono “che tutte le criticità evidenziate nel corpo del Position Paper trovino da parte della Snam accoglimento con proposte di soluzione condivise. Una volta reso compatibile il progetto, e solo in tal caso, sarà possibile, anzi necessario, avviare il percorso di VIA, esprimendo piena fiducia fin d’ora negli organi tecnici chiamati ad esprimersi”. Alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni preliminari al progetto, quasi tutte le associazioni di firmatarie del documento congiunto hanno presentato osservazioni puntuali in base ai propri ambiti di attività. Il tavolo ha pertanto condiviso e fatto proprie tutte le osservazioni singolarmente presentate.

Il progetto dovrà essere sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale e presentato in Conferenza dei Servizi. “Nello svolgimento dell’iter sia della conferenza che della VIA intendiamo farci parte attiva, unitariamente, per esprimere le nostre posizioni e per collaborare con gli Enti competenti per il migliore indirizzamento del progetto. Al riguardo, essendo essenziale un lavoro costante e presente sul territorio di ascolto e modifica, siamo a disposizione sul territorio per ospitare tavoli di lavoro e confronto con le imprese impattate e con le categorie economiche per trovare soluzioni condivise alle questioni evidenziate”, concludono i rappresentanti del mondo economico savonese.

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